DAL 1800 AL DOPO GUERRA La storia della Croce Rossa in Alto Adige è quantomeno singolare, perlomeno rispetto al panorama italiano. Costituita nella seconda metà del 1800, vede la luce come Croce Rossa Austriaca. Non va infatti dimenticato che la provincia di Bolzano apparteneva all'Impero Austro-Ungarico. Solamente dopo la prima guerra mondiale, con l'annessione del Sudtirolo all'Italia, viene incorporata dall'Associazione Italiana della Croce Rossa. Cambia nazione, ma restano gli stessi ideali e, soprattutto, la stessa bandiera.
La prima data della quale si ha notizia, secondo la stampa locale, risale al 1879, anno in cui nel comune di Bolzano è costituita la Sezione Femminile.
L'attività che viene svolta comprende perlopiù l'assistenza ai bisognosi. Presso l'ospedale di Bolzano sono inoltre addestrate "signore e signorine" che intendevano impegnarsi in caso di guerra come infermiere volontarie.
Sino al 1911, nel comune di Bolzano il trasporto degli ammalati o dei feriti viene fatto con una lettiga su  ruote manovrata a mano, di proprietà comunale. Solamente in quest'anno si propone di allestire anche a Bolzano, come già era stato fatto a Innsbruck, un'ambulanza trainata da cavalli. Il servizio non è svolto dalla Croce Rossa, bensì dalla "Freiwillige ettungsgesellschaft", una compagnia di volontari operativa a Bolzano e a Gries. Non va dimenticato, infatti, che solamente dopo la prima guerra mondiale la Croce Rossa amplia i propri obiettivi, rivolgendosi non più solamente all'assistenza durante le guerre, ma anche alle operazioni di soccorso in tempo di pace. Un'attività che invece viene svolta regolarmente è l'invio di bambini presso colonie marine. Molti bambini bisognosi di cure sono totalmente spesati dalla Croce Rossa. La gestione delle colonie è stata una delle grosse attività svolte dalla Croce Rossa Italiana sino al 1978, anno della riforma sanitaria, con la quale diverse attività non più considerate d'istituto sono tolte alla gestione dell'associazione. Il Comitato di Bolzano, sino alla fine degli anni '70, aveva di fatto un ufficio che si occupava principalmente proprio delle colonie estive.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale, la Croce Rossa di Bolzano, che aveva la sua sede in Via Argentieri, attiva l'ufficio ricerche, mettendosi a disposizione dei familiari di prigionieri per fornire loro, su richiesta, tutte le informazioni possibili sui loro cari. Intanto, aumenta sempre di più l'assistenza ai feriti di guerra, sia a quelli ricoverati in Sudtirolo sia a quelli in transito. Le sale civiche vengono trasformate in ospedale.
In seguito all'annessione del Sudtirolo all'Italia, anche la locale Croce Rossa viene inglobata nella Croce Rossa Italiana. La stessa Freiwillige Rettungsgesellschaft è incorporata dalla Croce Rossa. Nel 1922, con l'adesione di 250 soci, si costituisce a Merano un sottocomitato della Croce Rossa. Tra le sue prime attività, figura l'offerta di dieci posti di cura marina in una colonia di San Benedetto del Tronto per bambini poveri.
Durante la seconda guerra mondiale, il ruolo svolto dalla Croce Rossa altoatesina è indubbiamente notevole. L'ufficio ricerche è costantemente attivo per raccogliere informazioni sui prigionieri di guerra e sui deportati civili in transito. L'assistenza ai feriti e agli ammalati, nonché ai bisognosi, procede senza sosta. Alla fine del conflitto, l'enorme quantità di internati che vengono rimpatriati vede trasformare Merano in una città ospedale, con una trentina di centri nei quali sono ricoverati e assistiti gli ex-deportati sino a quando sono in grado di fare rientro dalle proprie famiglie.

LE MISSIONI Ancora oggi, a molti anni di distanza dalla seconda guerra mondiale, pervengono al Comitato di Bolzano richieste d'informazioni su congiunti transitati a Bolzano durante il conflitto. Nella seconda metà del ventesimo secolo, uomini e donne della Croce Rossa  Altoatesina sono sempre più impiegati in missioni di soccorso all'estero.

La prima di un certo rilievo è senz'altro l'opera svolta dall'allora capitano Gianluigi Ragazzoni durante la guerra di Corea, impegnato nell'ospedale da campo n. 68 della C.R.I. e inquadrato in una missione di pace dell'ONU. Successivamente numerose infermiere volontarie, Pionieri, Volontari del Soccorso e membri del Corpo Militare sono andati in missione praticamente ovunque fosse richiesto l'intervento in missioni di pace dell'Italia: Libano, Israele, Romania, ex-Jugoslavia, Albania, Eritrea, Somalia.
Parallelamente, è andato ampliandosi l'intervento in occasione di calamità naturali e catastrofi: il terremoto del Friuli del 1976, quello in Irpinia del 1980, ove la Croce Rossa altoatesina è rimasta per oltre un anno, la grossa alluvione di Salorno del 1981, il disastro di Stava, i terremoti che hanno colpito l'Italia centro-meridionale negli anni '90, l'alluvione di Alessandria, lo tsunami dello Sri Lanka del 2004, il terremoto de L'Aquila del 2009 e quello di Haiti del 2010.

Ma spesso non è necessario andare laddove vi è un conflitto o un'emergenza per prestare assistenza. I recenti conflitti o le crisi nazionali hanno portato grandi masse di profughi direttamente nella nostra provincia. Dal 1979, anno in cui i boat-people vietnamiti sbarcavano sulle coste italiane, ad ondate regolari vi sono stati arrivi di massa. Proprio per fronteggiare al meglio questo tipo di emergenze, la Croce Rossa viene coinvolta dal Governo nella gestione di centri di assistenza, allestiti in caserme ormai dismesse. Due grosse operazioni che hanno visto coinvolti uomini e donne della Croce Rossa Italiana Altoatesina sono state senz'altro l'assistenza ai profughi albanesi, alloggiati in alta Val Pusteria e l'assistenza ai profughi bosniaci, fuggiti dal conflitto che ha devastato l'ex-Jugoslavia nella prima metà degli anni '90.
Per oltre un anno, nelle caserme di Malles Venosta e Prati di Vizze, la Croce Rossa è stata presente giorno e notte per aiutare donne e bambini fuggiti dalle persecuzioni della guerra.

LA RIORGANIZZAZIONE Nel 1998, a seguito dell'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del nuovo Statuto della Croce Rossa, anche a livello provinciale vi sono dei grossi cambiamenti. Innanzittutto, il Comitato della Croce Rossa della Provincia Autonoma di Bolzano viene separato dal Comitato regionale di Trento ed è equiparato ad un Comitato regionale.

Per la prima volta, la Croce Rossa è diretta da un Consiglio Direttivo non più nominato, come avveniva in passato, ma eletto dai soci attivi, sotto la presidenza di Erwin Kob. Nel Consiglio Direttivo sono rappresentate anche le istituzioni pubbliche, Stato, Provincia e Comune, con i rispettivi rappresentanti. Le grandi scelte strategiche e gestionali sono finalmente fatte, collegialmente, da coloro che lavorano quotidianamente per la comunità. Purtroppo, alla scadenza del mandato di questo primo Consiglio, avvenuta nel 2002, la Croce Rossa è per l'ennesima volta commissariata.. In questo periodo la Croce Rossa Italiana Altoatesina è da prima guidata dal commissario Erwin Kob e successivamente da Paolo Trevisson.
Il 12 novembre 2005 assume le funzioni di Presidente dell'Assemblea regionale e del Consiglio Direttivo Regionale il dr. Andrea Brasola, medico anestesista. È colui che rappresenta la Croce Rossa e cura i rapporti con le autorità provinciali.

Nel 2008 la Croce Rossa Italiana è stata commissariata, l'avv.Francesco Rocca è il commissario straordinario nazionale e il dr. Brasola, ricopre la carica di commissario straordinario a livello provinciale, in attesa di una nuova riforma e di nuove elezioni che si sono concluse a livello nazionale il 27 gennaio 2013.

Le nuove elezioni sono un momento estremamente delicato e, allo stesso tempo, di grande importanza, poiché sanciscono la fine del commissariamento ad ogni livello territoriale e restituisce la guida dell'Associazione ai rappresentanti scelti dai soci. In Alto Adige i candidati alla Presidenza Provinciale sono stati Andrea Brasola e Piero Meloni. I soci hanno scelto nuovamente il dr. Brasola.

La tanto attesa riforma della Croce Rossa Italiana è stata approvata nel corso del 2012 e prevede un processo distinto in tre fasi:

una prima fase, che si conclude il 31 dicembre 2013, in cui la CRI assume un ordinamento democratico provvisorio e si predispongono gli atti preparatori alla fase successiva;
una seconda fase nella quale, a decorrere dal 1° gennaio 2014, si costituisce una nuova associazione privata di interesse pubblico della Croce Rossa Italiana alla quale sono trasferiti tutti i compiti svolti prevalentemente da volontari, mentre contestualmente l'"Ente Croce Rossa" rimane confinato, cambiando denominazione, a funzioni di supporto tecnico-logistico dell'attività dell'Associazione, operando altresì come intestatario di beni e personale, a disposizione temporaneamente e a titolo gratuito per l'Associazione;
una terza fase nella quale, con decorrenza dal 1° gennaio 2016, l' "Ente" è soppresso e messo in liquidazione, mentre all'Associazione sono trasferite tutte le funzioni attualmente esercitate dalla CRI "ente pubblico".
Con la nuova riorganizzazione, il 31 Marzo 2015 viene firmato dal Commissario in carica Alessandro Brunialti lo statuto del nuovo Comitato dell'Alto Adige.

OGGI Finalmente a Marzo 2016 i soci del territorio possono democraticamente nominare il loro Consiglio direttivo presieduto dal Presidente Monika Schivari, Vice Presidente Valerio Claudio, Consiglieri Giuseppe Capozzoli e Ewald Prinoth. I Giovani di Croce Rossa Italiana del Comitato Alto Adige scelgono la Consigliera Giovane Irene treccarichi.

La Croce Rossa Italiana oggi è presente a Bolzano, sede del Comitato di Bolzano, con le sue sedi a Merano, a Bressanone, Laives, Ortisei/ Val Gardena.



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